Il significato dello switch in informatica (in italiano: commutatore), rispetto alla continua evoluzione delle architetture di rete, non è cambiato. A livello di configurazione, il dispositivo agisce sull’instradamento dei dati. Serve inoltre a veicolare il traffico in modo bidirezionale tra più dispositivi collegati o fra le macchine ospitate nei data center. Ecco cos’è uno switch e qual è il suo compito.
Perché è importante usare uno switch di rete? Ecco la spiegazione. Un nodo, ovvero un qualsiasi dispositivo hardware (pc, stampante, modem, fax eccetera) in grado di comunicare con gli altri parte di un sistema, può cercare di accedere alla rete in qualunque momento. Se il dominio a cui appartiene ha la rete occupata da un’altra trasmissione in corso, si ha una cosiddetta collisione.
Il nodo deve attendere per un tempo casuale prima di ritentare di trasmettere i suoi dati. Il tempo casuale viene incrementato ad ogni nuovo tentativo fallito. In situazioni di traffico intenso, si può così avere un rapido decadimento delle prestazioni della rete. Poiché dispositivi come repeater o hub si limitano a inoltrare ogni trasmissione ricevuta a tutti i nodi cui sono collegati. Espandere una rete tramite simili dispositivi può portare a creare domini di collisione sempre più ampi e quindi meno efficienti.
Nella configurazione di una rete locale, dunque, lo switch serve a gestire il traffico dei dati quando ci sono più nodi collegati, separando i cosiddetti domini di collisione connessi alle sue porte. Nel caso due o più calcolatori collegati a porte diverse trasmettano contemporaneamente, i pacchetti dei dati possono attraversare lo switch in maniera sincrona, senza mandare in blocco il sistema di rete.